La sicurezza (dal latino “sine cura”: senza preoccupazione) può essere definita come la “conoscenza che l’evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati”. In altri termini è l’essere consapevoli che una certa azione non provocherà dei danni futuri.
Il presupposto della conoscenza è fondamentale da un punto di vista epistemologico, poiché un sistema può evolversi senza dar luogo a stati indesiderati, ma non per questo esso può essere ritenuto sicuro. Solo una conoscenza di tipo scientifico, basata quindi su osservazioni ripetibili, può garantire una valutazione sensata della sicurezza.
libera interpretazione della :
storia dell’ antifurto
La storia dei sistemi di sicurezza parte da lontano, già nel 1853 fu brevettato il primo antifurto casa, che consisteva in un semplice contatto magnetico.
Un collegamento che si basava sulla apertura e chiusura di un circuito, in grado di attivare il suono di una campana.
Principio semplice ma efficace Seppur semplice questo sistema è risultato molto efficace contro gli intrusi. Si trattava di un circuito collegato in parallelo alle porte e finestre e che veniva stimolato quando chiuso.
Se la porta o la finestra a cui era collegato il circuito venivano aperte e quindi il circuito si chiudeva, l’improvviso flusso di corrente faceva vibrare un magnete che a sua volta trasmetteva le vibrazioni elettromagnetiche ad un martello che colpiva il campanello in ottone.
La peculiarità del brevetto consisteva nell’impossibilità di spegnere l’allarme chiudendo le finestre o le porte. Una molla di attivazione montata a parete sopra le porte manteneva il circuito elettrico interrotto per far si che il campanello continuasse a suonare.
Negli anni a seguire la maggiore invenzione fu collegare gli antifurti ai cavi telegrafici che confluivano in stazioni centrali e poi successivamente vennero sfruttate anche le linee telefoniche.Vennero istituite le centrali di emergenza che rispondevano alle richieste di aiuto. In caso di una richiesta di aiuto venivano prontamente inviati i soccorsi.
Da questo momento in poi, il mercato della fabbricazione degli antifurti fu caratterizzato da uno sviluppo su larga scala, finché le maggiori aziende come la Ademco ad esempio, apportarono migliorie notevoli attraverso l’invenzione dei primi combinatori telefonici e dei primi sistemi di allarme senza fili.
In Italia invece, i primi sistemi di allarme evoluti per il periodo, furono probabilmente introdotti sul mercato da Enzo Hruby nel 1974, che li importò sul territorio nazionale contribuendo in modo significativo alla nascita del mercato della sicurezza in Italia.
Oggi, con l’avvento della tecnologia, i sistemi di sicurezza e protezione sono automatici, affidabili ed altamente efficaci, integrati con il video, sensori di varie tecnologie tipologie e specie, di temperatura o di luminosità , gestibili tramite App o software di centralizzazione a personale di vigilanza.
Contribuiscono quindi attivamente al “sine cura”, rimane in ogni caso sempre attuale il concetto di base , “un stato che varia ( contatto) a seconda di un evento ( apertura porta) ” che siano su linee on/off, bilanciate seriali o TCP/IP
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